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Mònaco di Baviera.

Città (1.205.923 ab.) della Germania, capitale del Land di Baviera, situata sull'altipiano bavarese, a 518 m s/m., sulle rive del fiume Isar. Situata in una pianura non particolarmente fertile, la città di M. deve il suo sviluppo al fatto di essere stata la residenza e la capitale di sovrani che aspiravano ad unificare sotto la propria egemonia tutta la Germania meridionale, e che hanno quindi provveduto ad arricchire la città di monumenti e a farne uno dei centri storicamente più vivaci dal punto di vista culturale. Possiede tre università (di cui la Ludwig-Maximilians, fondata nel 1472, è la seconda per grandezza della Germania). • Econ. - Posta al centro di una importante rete di comunicazioni ferroviarie, stradali ed aeree, M. è una delle città tedesche economicamente più importanti; è nota per le sue industrie della birra, tessili, del tabacco, alimentari, chimiche, conciarie. Tra i settori industriali primeggiano l'elettronica e l'elettrotecnica (Siemens), l'industria meccanica, quella automobilistica (Bayerische Motorwreke), quella ottica (Agfa, Rodenstock), l'industria grafica e cinematografica. Un settore economico importante è il turismo, alimentato sia dalla bellezza dei dintorni, sia dalle occasioni di incontro culturale offerte dalla città. Un ruolo importante dal punto di vista turistico svolge anche l'annuale festa della birra (Oktoberfest), che richiama visitatori da tutta la Germania e dall'estero. • St. - È l'antica Monacium, villaggio sorto intorno a un monastero in epoca carolingia, lungo la grande arteria detta del sale, che univa Salisburgo ad Augusta. La sua ascesa da semplice insediamento di monaci (la Munichen del XII sec.) a vera e propria città è dovuta ad un atto di forza di Enrico XII il Leone, che qui fece costruire un ponte per deviare sul luogo della città il traffico del sale. Nel 1158 Enrico concesse alla città i diritti di tenere mercato e di batter moneta. La storia di M. da questo momento in avanti è legata a quella dei principi bavaresi, e in particolare alla Casa dei Wittelsbach, sotto la cui sovranità passò, insieme con tutta la Baviera, nel 1180. I Wittelsbach eressero M. a loro residenza nel 1255 e la tennero con alterne vicende fino alla prima guerra mondiale. Nel 1327 la città, distrutta da un incendio, fu fondata per la seconda volta dall'imperatore Ludovico IV il Bavaro, della casa Wittelsbach; nella seconda metà del XVI sec. il duca Alberto V ne fece il centro del Rinascimento tedesco; nel periodo delle guerre di religione la città, per l'antiluteranesimo dei duchi bavaresi, fu soprannominata " Roma del Nord". Durante la guerra dei Trent'anni M. fu colpita da una terribile epidemia di peste; nel 1705, nel corso della guerra di Successione spagnola, la città, impegnata a respingere le truppe imperiali austriache, fu teatro della strage del Natale di Sendling. Nel 1806 Napoleone eresse M. a capitale del neocostituito Regno di Baviera: fu in questi anni che la città conobbe il suo maggiore sviluppo urbanistico e fu abbellita e ingrandita dai Wittelsbach, soprattutto ad opera del re Luigi I e di Massimiliano II. Nel 1918 fu proclamata a M. la Repubblica comunista bavarese, costituita sul modello dei soviet russi, che peraltro ebbe vita brevissima e fu abbattuta nello stesso anno; nel febbraio del 1920 Hitler fondò nella birreria Hofbräuhaus di M. il Partito nazionalsocialista e nel 1923 la città fu teatro del tentato putsch organizzato da Hitler per rovesciare il governo bavarese: questo colpo di Stato si pose come premessa dell'affermazione definitiva dei nazisti nella città e in tutto il Paese. Nel settembre 1938 a M. si riunirono a convegno Hitler, Mussolini, Chamberlain, Daladier per comporre la crisi dei Sudeti (V. MONACO, ACCORDI DI). Nel corso della seconda guerra mondiale M. ha subito pesantissimi bombardamenti da parte degli alleati, che hanno in parte distrutto il suo patrimonio architettonico e i suoi tesori d'arte. ║ Accordi di M.: nella città di M. si tenne il 29-30 settembre 1938 una conferenza cui parteciparono l'Italia (Mussolini), la Francia (Daladier), l'Inghilterra (Chamberlain) e la Germania (Hitler). La riunione fu organizzata da Mussolini su richiesta di Chamberlain, per evitare il pericolo di un attacco tedesco alla Cecoslovacchia, dopo l'ultimatum di Hitler per la cessione del territorio dei Sudeti. L'accordo concluso tra le potenze europee al termine della conferenza prevedeva l'occupazione tedesca dei Sudeti, da effettuare tra il 1° e il 10 ottobre, l'impegno tedesco a far svolgere i plebisciti nei territori occupati e a rinunciare ad ulteriori rivendicazioni nei confronti della Cecoslovacchia. Tali intese non vennero rispettate: nel marzo del 1939 le truppe tedesche procedettero all'occupazione di tutto il territorio della Cecoslovacchia. Gli accordi di M. furono un successo nazista, e restano nella storia a testimoniare la ingenuità e la scarsa lungimiranza delle potenze europee nei confronti della nascente potenza hitleriana, al punto che ancora oggi l'espressione spirito di M. è usata per indicare un atteggiamento di capitolazione e arrendevolezza di fronte alla violenza. • Arte - Sulla riva sinistra dell'Isar sorge la città vecchia in cui si possono ammirare insigni monumenti antichi, nonostante le gravi distruzioni subite da M. nel corso della seconda guerra mondiale. Dell'XI sec. è la Peterskirche, ricostruita nel 1278 e nel 1368, mentre del XIV sec. è l'antico municipio situato sulla Marienplatz. Importante esempio dell'architettura quattrocentesca è la Frauenkirche, costruita da J. Ganghofer, con due torri sormontate da cupolette di rame e interno a tre navate. Tra il 1583 e il 1597 fu costruita la Michaelskirche, la chiesa dei padri gesuiti, su progetto dell'olandese F. Sustris. Nel Seicento e nel Settecento M. si arricchì di un numero considerevole di edifici sacri e monumenti: la Theatinerkirche, la Asamkirche, capolavoro di E.Q. Asam (1733-1746), il palazzo Holstein del francese F. Cuvilliés, le residenze estive del castello di Nymphenburg (1664-1758), con un grandioso parco creato sul modello di Versailles, e di Schleissheim (1683-1725), su progetto di E. Zucalli, R. de Cotte e J. Effner. Uno tra gli artisti più importanti dell'Ottocento è L. von Klenze, che realizzò la Alte Pinakothek (1826-1836) e il palazzo reale della Residenza. A lui si devono tra l'altro numerosi monumenti della celebre Ludwigstrasse, la strada in cui sorgono la Feldherrnhalle (il portico che riprende la fiorentina loggia dei Lanzi costruito tra il 1841 e il 1844), la Ludwiggskirche, i dorici Propilei (1846-1862) e la Gliptoteca. M. è sede di molteplici istituzioni e attività culturali; centro universitario di rilievo, possiede numerose biblioteche e può vantare ben 25 musei, tra cui il Deutsches Museum, il più grande del mondo per la tecnica, e la Vecchia Pinacoteca, che conserva opere di Rembrandt, Rubens e della scuola italiana (Giorgione, Botticelli, Leonardo, Tiziano, Raffaello, Perugino), ma anche tele di Dürer, Lucas Cranach il Vecchio, Altdorfer e Grünewald. La Neue Pinakothek, distrutta nei bombardamenti, e attualmente trasferita nella Haus der Kunst, è dedicata completamente all'arte moderna, e contiene una raccolta degli impressionisti, degli espressionisti e dei rappresentanti della Secessione di M.
Monaco di Baviera: panorama sullo sfondo del municipio

Il castello di Nymphenburg a Monaco di Baviera

Monaco di Baviera: il municipio